Riscoprire il diritto-dovere di cittadinanza come un processo di crescita culturale e di maturazione politica condivisa
Le cose meno belle, purtroppo, vengono da sé, invece le
cose belle bisogna imporsele con la volontà, perché c’è
stato chi ha pensato a fare in modo che la società vi offrisse
tutto quello che occorre perché alle cose belle e
utili non ci pensaste e teneste la vostra vita a un basso
livello.
Don Lorenzo Milani, Una lezione alla scuola di Barbiana.
a cura di GIUSEPPE CORDONI
FORMAZIONE SCOLASTICA E CONSAPEVOLEZZA DEL VALORE ’APPARTENENZA AD UNA REALTÀ DI BELLEZZA COME QUELLA VERSILIESE. LA SCOMMESSA D’APPRENDERE L’UNICITÀ ESTETICO-CREATIVA DEL “PATRIMONIO VERSILIA”. COME EREDITARLO, TUTELARLO, CONSERVARLO E ACCRESCERLO
In una realtà socio-ambientale così contraddittoria come quella di adesso ove le “differenze” finiscono talora drammaticamente per colludere fra loro, diventa quanto mai essenziale trovale un elemento coesivo per eccellenza, tale da impedire la deriva disgregatrice che ormai minaccia ogni nostra civile convivenza. Ma in un così rapido mutamento dell’assetto sociale, ben poco reggono i più tradizionali modelli d’aggregazione, identità e appartenenza, qualunque sia la loro natura (famiglia, scuola, età, classe sociale di riferimento, partito o credo politico, fede religiosa, condizione economica, e adesso persino etnia di provenienza). Anzi, piuttosto che un variegato stimolo di ricchezza culturale, di scambio, di progettualità condivisa in vista d’una visione del bene comune, essi stessi diventano recinti impermeabili, una delle prime cause di divisione e di permanente conflitto.
Così se nella città degradata ogni differenza finisce per costituire una minaccia, nella città “ritrovata” che qui ipotizziamo sarà possibile invece trarvi una specifico, originale fattore d’energia creativa. Perciò bisognerebbe dunque averlo subito ben chiaro che ogni vero processo di crescita relativo all’identità socioculturale di un soggetto dovrebbe risultare, oggi, il più inclusivo possibile e tale da superare i limiti impliciti in ogni suddetta categoria d’appartenenza. Tutte assieme semmai dovrebbero contribuire alla sintesi d’una prospettiva pedagogica che s’innesti su una rinnovata concezione di “città ideale”, ove è la stessa “rifondata” struttura urbana e il modo con cui viene percepita e vissuta, a proporsi quale esercizio di relazione umana consapevole.
Tale è il modello d’ “Educazione civica” che viene da noi qui proposto quale basilare fondamento educativo del futuro essere cittadino versiliese.
Nella scuola d’oggi (anche in Versilia) è già molto se vengono davvero acquisiti, (non diciamo valori certi!) diciamo almeno qualche chiara nozione sui diritti-doveri di “Cittadinanza” e sulla coscienza della Carta costituzionale che li sostiene. Anche nel migliore dei casi, essi non sfuggono ad una loro generica somministrazione, astratta e disincarnata. Tanto che si è portati a credere che non stia soltanto nella corruzione uno dei motivi della disaffezione attuale dalla politica praticata, forse ancor di più in una rarefazione, esaurimento, aridità, perdita d’ogni passione civile.
In verità, si è di fronte a una rabbia, a un astio, a un’indifferenza che il più delle volte non sono che il frutto di un’ignoranza generalizzata. Stato d’ignoranza che ancor più s’acuisce per effetto di un’a-storica incultura globalizzata, il cui effetto livellatore più devastante ancor più contagia le giovani generazioni. Stato d’ignoranza tale da provocare in esse un così diffuso sottosviluppo culturale che – salvo un’indispensabile inversione di tendenza – non finirà che renderle davvero “analfabete” rispetto alle prossime sorti del nostro bene comune.
Rischieranno, infatti, d’esser proprio loro, i nuovi cittadini versiliesi, per effetto d’un simile oscurantismo, i veri futuri deracinés in casa propria. Gli eredi spodestati di un’immensa ricchezza culturale! Poiché se come per il bambino esiste un “parlar materno” che sta alla base d’ogni primo apprendimento linguistico, non dovrà pur esserci anche una percezione consapevole del rispettivo milieu maternel per l’apprendimento del proprio senso civico?
Non dovrà egli assimilare la sua prima grammatica delle relazioni in sintonia con la molteplice realtà del mondo lo circonda? Un apprendimento che infine cessi d’essere dall’alto astrattamente elargito. Calato nella concreta Bellezza (seppur minacciata) dell’intero universo versiliese, esso saprebbe invece inglobare, coniugare e rendere tutti quegli aspetti molteplici che, attraverso i secoli, proprio di questa Bellezza sono stati gli artefici. Affermiamo ciò anche motivati dall’esperienza di non pochi giovani versiliesi che, (in molteplici direzioni: cultura, politica, arte, spiritualità, teatro, difesa dell’ambiente volontariato, sport, ecc.) altro non s’aspettano d’essere incamminati nel solco d’una così lunga e nobile tradizione di valori condivisi. Essi, infatti, proprio per questa loro rinascente passione civile, ben si distinguono da quell’appiattimento di massa che caratterizza l’indifferenza di gran parte dei loro coetanei. Ad insegnare la Città Versilia e questa sua trasfigurazione mirabile da bellezza naturale in bellezza poetica (in collettivo patrimonio, ahimè dissipato o sconvolto!) dovranno essere soprattutto giovani insegnanti che abbiano riscoperto quella tensione utopica e quella passione civile che li renda davvero indispensabili alla trasmissione d’un sapere fondativo. Dunque, i più sensibili e preparati, consapevoli – al riguardo – e quale che sia la loro disciplina impartita. Geologi e agronomi, ingegneri del mare e della terra, urbanisti architetti e artisti, storici tout court e storici dell’arte, economisti e giuristi, sociologi e studiosi di scienze umane, teologi e studiosi di storia delle pratiche religiose, poeti e musicisti, in ogni ordine e grado d’insegnamento, essi dovranno dedicare una parte dei loro programmi a connotare il carattere inconfondibile della Città Versilia. Convergendo la lente della loro lettura sullo spessore naturale e antropologico di questo nostro territorio da molteplici punti di vista, sarebbe davvero esaltante la visione organica (forse unica!) che, senza dubbio, ne deriverebbe.
Perché soltanto l’uscita dall’ignoranza rispetto a ciò che siamo stati e ciò che potremo diventare costituirebbe davvero il primo passo verso una possibile, armonica modulazione dei desideri e dei bisogni collettivi. La prospettiva pedagogica d’una strada lungo la quale il futuro cittadino versiliese possa nutrire la certezza d’una sua maturazione indispensabile. La fiducia che la passione della conoscenza possa ancora tradursi in coscienza, e la coscienza in capacità di scelta e in personale assunzione di responsabilità. Crediamo non vi siano altre ipotesi più efficaci di formazione politica, tali da farci veramente amare la polys dove si nasce o dove la tragica storia d’oggi ci costringe ad immigrare.
Obiettivi
Capillare sensibilizzazione culturale della Scuola e della Famiglia sul senso di appartenenza a una comune realtà ambientale e storico-creativa Città Versilia.
Capillare sensibilizzazione culturale del Corpo Insegnante sull’ipotesi d’una formazione civica globale incentrata sulla conoscenza della Città Versilia Istituzione da parte della nostra Associazione di un Comitato Scientifico di Ricerca permanente sulla realtà della Città Versilia, formato da Insegnanti, Ricercatori specialisti, Cultori della realtà storico-territoriale versiliese.
Realizzazione di un primo Strumento didattico di sintesi multidisciplinare (librario e in video) sulla Città Versilia, almeno in tre versioni rivolte alle rispettive fasce insegnamento (primario: elementare e medio; secondario):
Formazione di un certo numero di Insegnanti-conferenzieri in grado di diffondere nelle Scuole la proposta Città Versilia.
Visite programmate degli studenti al Territorio creativo della Città Versilia (dal pucciniano Lago di Massaciuccoli al michelangiolesco Monte Altissimo).
Adozione ideale e conservativa da parte di ogni studente di Scuola Media Superiore di un bene del Patrimonio estetico-ambientale Città Versilia.
Idem per ogni classe o scuola nel suo insieme.