Grosso, sito può diventare simbolo della nostra storia
(ANSA) I lavori per la realizzazione del Museo della Città stanno portando alla luce una porzione significativa del tessuto urbano della Genova tardomedioevale che, dalla fine del Cinquecento, giaceva nascosto sotto la pavimentazione della Loggia di Banchi.
Lo rende noto il Comune in una nota spiegando che la “Loggia sorge in un punto di incontro dei principali flussi cittadini provenienti dalle zone di San Luca, Soziglia, San Lorenzo e il mare.
La posizione della piazza riflette e accoglie quella funzione “sociale” che la zona ricoprì fino dal Medioevo: grande mercato del grano, piazza dedita agli scambi commerciali e alle più disparate transazioni finanziarie, sede delle Borse Merci e Valori, zona di snodo dei flussi turistici e contenitore di attività culturali.
Gli scavi hanno messo in luce un edificio residenziale, affacciato sull’antica viabilità e ingentilito da una loggia in pietra bugnata; al suo interno sono stati individuati i vani voltati pertinenti ai magazzini del fondaco. Questi edifici erano con ogni probabilità proprietà della consorteria degli Usodimare, famiglia di commercianti, navigatori e armatori che occupano i vertici dell’amministrazione cittadina.
“Il Museo della Città – commenta l’assessore alle Politiche Culturali del Comune di Genova Barbara Grosso – sorgerà in un sito che può diventare un simbolo della nostra storia, confermando la peculiarità di Genova come città tra le più stratificate al mondo. I visitatori faranno un viaggio nel tempo, nei secoli di storia, nella vita di famiglie e mercanti che dal medioevo hanno reso Genova la Superba. I rinvenimenti di una rilevante porzione di città nascosta da secoli rappresentano oltre che un importante tassello per la ricerca archeologica locale anche un suggestivo elemento che arricchisce l’attrattività del polo museale”.
“Il rinvenimento – commenta la Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Manuela Salvitti – rappresenta un’eccezionale conferma della sua collocazione strategica, fornendo materiale inedito e nuove suggestioni progettuali per gli architetti e gli archeologi chiamati valorizzare e raccontare la storia della nostra città”. (FONTE ANSA).