condividiamo da lanuovaecologia.it
di Elena Russo
Tra tre mesi il lupo potrebbe passare da specie “strettamente protetta” a specie “protetta”: la decisione arriva dal Consiglio d’Europa. Legambiente: “Va protetto, è minacciato da bracconaggio e ibridazione. L’Italia abbandoni le false ideologie”
Arriva il primo sì dal Consiglio d’Europa per il declassamento della protezione del lupo. Il Comitato della Convenzione di Berna, organo del Consiglio d’Europa, ha votato a favore della richiesta dell’Ue – appoggiata anche dalla Svizzera – di abbassare il livello di protezione del lupo.
In particolare la misura permetterà di modificare lo status di protezione da “specie di fauna strettamente protetta” (Allegato II) a “specie di fauna protetta” (Allegato III). La decisione finale sarà pubblicata venerdì 6 dicembre.
Il provvedimento entrerà in vigore tra tre mesi, a meno che un terzo degli Stati firmatari (17 Paesi su 49) non si opponga. Se meno di un terzo delle Parti si oppone, la misura entrerà in vigore solo negli Stati che non hanno sollevato obiezioni. L’abbassamento del livello di protezione del lupo si tradurrà in una maggiore flessibilità per gli Stati membri nella gestione di questa specie. Questi potranno proporre piani di gestione tramite l’abbattimento di quote fisse annuali, come già accade in Svezia e Svizzera.
In passato il Comitato aveva sempre respinto tale proposta. Il sì questa volta è arrivato grazie alla posizione degli Stati membri Ue, che il 25 settembre scorso, alla riunione del Coreper, hanno dato il via libera all’inserimento del lupo nell’allegato III della Convenzione di Berna.
Una decisione che arriva dopo gli appelli contrastanti di oltre 300 associazioni della società civile, migliaia di cittadini e il parere scientifico della Large Carnivore Initiative for Europe. Si è più volte dimostrato che l’abbattimento non è una soluzione efficace per ridurre gli attacchi agli animali domestici, a differenza di misure preventive già attuate con successo da molti agricoltori in tutta l’Ue.
Per richiedere il declassamento, Bruxelles ha inviato un documento in cui evidenzia che «la popolazione dei lupi ha raggiunto livelli significativi in Europa», con stime che indicano che il loro numero è raddoppiato negli ultimi dieci anni. Questo, secondo l’Ue, dimostrerebbe che nonostante vi siano ancora delle minacce, la specie si sa adattare ed è dotata di resilienza.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha parlato di «una notizia importante per le nostre comunità rurali e per gli agricoltori». E in un post su X ha aggiunto: «Abbiamo bisogno di un approccio equilibrato tra la conservazione della fauna selvatica e la protezione dei nostri mezzi di sussistenza».
Quella del lupo è una faccenda che tocca da vicino la presidente Von der Leyen che ha visto, nel settembre del 2023, la morte del suo pony Dolly a causa di un lupo.
Il commento di Legambiente
«Quanto sta accadendo in Europa è un fatto preoccupante, così come la posizione dell’Italia che invece di difendere questo animale si è già espressa a favore più volte per il suo declassamento. Il nostro auspicio è che si torni al più presto a usare buon senso sia a livello europeo sia a livello nazionale. Non si dia manforte a sciocchi ideologismi mettendo in pericolo il lupo. Una specie che in Italia è fortemente minacciata dal bracconaggio ma anche dal fenomeno dell’ibridazione dovuta al randagismo e al vagantismo dei cani. Dell’importanza della tutela del lupo parleremo anche al prossimo Forum nazionale Appennini in programma il 13 dicembre in Toscana», questo il commento di Stefano Raimondi, responsabile nazionale biodiversità di Legambiente.