Condividiamo da lanuovaecologia.it
di Emilio Bianco
Da luglio in Ue le bevande monouso devono avere i tappi attaccati ai contenitori. Non è la “solita” imposizione dei burocrati di Bruxelles ma l’esempio perfetto dell’importanza della progettazione che mette al centro la sostenibilità
Negli ultimi mesi ognuno di noi si è trovato a “combattere” con il nuovo design delle bottiglie in plastica, da cui non si può più staccare il tappo. Questo perché, dallo scorso 3 luglio, in tutti gli Stati membri dell’Ue i contenitori per bevande monouso (fino a 3 litri) possono “essere immessi sul mercato solo se i tappi e i coperchi restano attaccati ai contenitori per la durata dell’uso previsto del prodotto” (direttiva 904 del 2019). Per molti si tratta dell’ennesima imposizione dei burocrati di Bruxelles. Non considerano però i benefici che ne derivano. Secondo l’ultimo rapporto “Beach litter” di Legambiente, i tappi rappresentano infatti il 6,7% dei rifiuti ritrovati sulle nostre spiagge, piazzandosi al terzo posto dopo i mozziconi di sigaretta e i pezzi di plastica indefiniti. Dati simili sono stati riscontrati nei parchi urbani.
Molte aziende non hanno atteso la data del 3 luglio, ma hanno iniziato a produrre queste tipologie di tappi già da tempo e i risultati sono evidenti. Come spiega Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente. «Nell’indagine “Beach litter 2024”, i tappi in plastica per bevande rinvenuti sulle spiagge sono stati 1.126, con una media di 47 ogni 100 metri lineari di spiaggia. La stessa indagine condotta nel 2019, prima cioè dell’entrata in vigore della direttiva contro la dispersione nell’ambiente di prodotti legati al mondo dell’usa e getta (Sup), aveva conteggiato 5.129 tappi: 93 ogni 100 metri lineari. A dimostrazione – prosegue Minutolo – di come, grazie alle misure previste dalla Sup, la riduzione di tappi rinvenuta nell’ambiente a distanza di cinque anni sia stata dell’ordine del 50%».
Dello stesso avviso è il mondo delle imprese che si occupano del riciclo delle materie plastiche. «L’obbligo di produrre i tappi attaccati alle bottiglie ha, come unico obiettivo, quello di non far disperdere il tappo nell’ambiente e quindi assicurarne il corretto avvio a riciclo – dice Andrea Campelli, direttore comunicazione e relazioni esterne di Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica – Un esempio di come la progettazione sia fondamentale per ripensare ai processi di produzione e per mettere al centro la sostenibilità». Ed è proprio la capacità di ripensare e riprogettare gli oggetti di uso quotidiano la chiave vincente per far fronte alla crisi dei rifiuti, unita ovviamente alla volontà di tutti noi di cambiare i nostri stili di vita per il bene dei territori che viviamo.
Anche se non risolutiva, questa decisione rappresenta un importante passo in avanti nella lotta all’utilizzo indiscriminato dei prodotti monouso che spesso non vengono trattati adeguatamente e finiscono per inquinare irrimediabilmente il nostro pianeta.