Cinque autori (Albisani, Cannillo, Dal Bianco, D’Amato e Fazio) in lizza per la vittoria finale che verrà decretata dal voto della Giuria Popolare
Sta per concludersi in percorso della XXXVI edizione del Premio Letterario Camaiore – Francesco Belluomini, con la cerimonia conclusiva in programma sabato 21 settembre alle ore 18.00 presso l’Hotel Villa Ariston di Lido di Camaiore. Un appuntamento imperdibile per gli amanti della poesia, durante la quale verrà designato il vincitore finali e consegnati i riconoscimenti a tutti i vincitori dei Premi collaterali.
A contendersi la vittoria i cinque titoli selezionati dalla Giuria Tecnica, composta dal Presiedente del PLC, Michele Brancale, insieme a Cinzia Demi, Simone Gambacorta, Federico Migliorati, Renato Minore, Ottavio Rossani e Luigia Sorrentino. Ancora in lizza, quindi, Sauro Albisani con “In bilico” (Passigli), Luigi Cannillo con “Dal Lazzaretto” (La Vita Felice), Stefano Dal Bianco con “Paradiso” (Garzanti), Federica Maria D’Amato con “La montagna dell’andare” (Ianieri Edizioni SRLS) e Raffaela Fazio con “Gli spostamenti del desiderio” (Moretti & Vitali Editori).
Sarà ora la Giuria Popolare (composta da 50 persone), con voto personale e segreto, a decretare il vincitore assoluto di questa edizione 2024, proprio durante la serata finale.
Inoltre, verranno premiati tutti i vincitori dei Premi collaterali. A partire dal Premio Internazionale, assegnato quest’anno allo scrittore albanese Visar Zhiti, autore di “Strade che scorrono dalle mie mani” (Puntoacapo Editrice). Il Premio Camaiore Proposta ‘Vittorio Grotti’, invece, è andato a Valentina Furlotti e il suo “Fosforescenze” (Interno Libri Edizioni), la Segnalazione della Giuria a Anna Ruotolo con“Prodigi” (Pequod) e per il Premio Speciale è stato scelto Emilio Coco, con “Del dolore e della gioia” (Campanotto).
Confermata, poi, la collaborazione con SIAE, che ormai da anni sostiene il Premio come essenziale veicolo di promozione della cultura, in special modo della poesia. Il riconoscimento, il Premio SIAE Under 35, vuole promuovere il talento dei giovani scrittori in versi. La vincitrice, quest’anno, è Eleonora Cattafi, autrice di “Differire il giorno” (Marco Saya Editore).
Ci sono poi due nuovi riconoscimenti nati quest’anno. Il Premio in memoria di Rosanna Lupi e Paola Lucarini, rispettivamente ex Presidente del Premio e ex Giurata tecnica recentemente scomparse, assegnato a Gianfranco Lauretano per “Questo spentoevo” (Graphe.it Edizioni), e il Premio per la Diffusione della Cultura Poetica Italiana, per cui è stato individuato Andrea Riccardi, Presidente della Società Dante Alighieri.
Menzioni Speciali, inoltre, per Evaristo Seghetta Andreoli (“Il geranio sopra la cantina”, Puntoacapo), Imperatrice Bruno (“Materia Verticale”, Nulla Die Edizioni), Paolo Butti (“Il calvario delle rose”, Florence Art Edizioni), Eleonora Conti (“Umanità gallina”, RP Libri), Fernando Della Posta (“Diario dell’approdo”, Arcipelago Itaca Edizioni), Riccardo Mazzamuto (“Patria metallo dell’inganno – U.I. 238: morire in tempo di pace”, Eretica Edizioni), Giuseppe Nibali (“Eucariota”, Samuele Editore) e Marco Pelliccioli (“Nel concerto del tempo”, Mondadori).
Infine le Menzioni alla Traduzione, assegnate a Martin Rueff e Francesco Deotto, con Guido Mazzoni, per Martin Rueff, “Icaro grida in un cielo di creta” (Samuele Editore – Francia), e Edoardo Checcucci, per Sarah Zahid, “Non scordiamoci mai quanto può essere bello vivere” (Edizioni Kolibris – Norvegia).
“Siamo vicini alla cerimonia finale di questa edizione rinnovata del Premio letterario Camaiore, con gratitudine per chi ha fondato questo importante riferimento per la poesia italiana e internazionale e lo ha condotto con autorevolezza lungo quasi quarant’anni – commenta il Presidente del PLC Michele Brancale -. Non è stato facile prendere il testimone ma la collaborazione con la giuria, le istituzioni e la segreteria del Premio ha consentito di creare un movimento di attenzione e partecipazione, con un particolare coinvolgimento delle scuole, per la valorizzazione del linguaggio poetico nel tempo della comunicazione che sta troppo in superficie e che rende spettatori di fronte alle domande più profonde personali, corali e della Storia. Abbiamo cercato di dare un contributo per andare in un’altra direzione”.