Il 6 giugno 2024, il ministero Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, e la speciale Consulta che sovrintende alle emissioni filateliche della Repubblica, hanno dedicato un francobollo commemorativo per il 140° della nascita di Italo Foschi. Chi era costui? Foschi è stato tra i più fedeli seguaci di Benito Mussolini uno squadrista e dirigente del fascismo romano di cui nel 1926 diventò segretario politico. Protetto da Roberto Farinacci, tra il 1923 e il 1924 fu coinvolto in numerose aggressioni contro gli avversari politici del fascismo fungendo da punto di riferimento di Mussolini per l’organizzazione di azioni squadriste nella capitale. Nel novembre del 1923 fu a capo della squadraccia che devastò la casa dell’ex premier Francesco Saverio Nitti; nel corso del 1924 organizzò spedizioni contro le sedi di alcuni giornali dell’opposizione e, ancora, nel giugno del ‘24 venne incaricato di dar vita a una dimostrazione contro i deputati dell’opposizione. All’indomani del rapimento e dell’assassinio di Giacomo Matteotti fu chiamato, su proposta dello stesso Mussolini, a far parte del direttorio nazionale provvisorio del Partito fascista. Nei mesi seguenti l’omicidio del deputato socialista, la sua posizione fu di netto e deciso appoggio al duce e al fascismo ma nel 1925 Foschi venne espulso dal partito per eccesso di violenze nei confronti di esponenti antifascisti e massoni. Espulsione che durò poco. Su pressioni di Farinacci venne riammesso nelle file del Partito fascista. Nel 1929 fu nominato segretario federale della provincia della Spezia avviandosi subito dopo alla carriera di prefetto (a Macerata, Taranto, Treviso, Trento, ecc.) che durerà fino al 1943. Con la caduta del fascismo Foschi aderì alla Repubblica sociale italiana distinguendosi in Veneto per la persecuzione degli ebrei. Dopo la Liberazione fu processato per aver partecipato alla Rsi e quindi assolto per indulto.
L’Anpi provinciale di Lucca ha appreso con indignazione e riprovazione la decisione di dedicare alla squallida figura di Italo Foschi un francobollo della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza al nazi-fascismo. Una decisione politica (anzi, “una gravissima provocazione” come sottolinea l’Anpi nazionale) direttamente riconducibile all’attuale governo Meloni.
La gravità di tale decisione sarebbe ancora più grande se, come pare certo, la decisione della commemorazione dei 140 anni dalla nascita del fascistissimo Foschi fosse stata presa per controbilanciare l’emissione di un francobollo celebrativo del centenario della morte di Giacomo Matteotti, vittima del fascismo.
L’Anpi provinciale di Lucca invita i propri iscritti e tutti gli antifascisti a riflettere su certe decisioni, emblematiche di una situazione più generale che investe il Paese; invita a restare vigili e a respingere ogni tentativo di rivalutazione sotto ogni forma di un periodo tragico della storia del Novecento col quale i conti sono stati chiusi il 25 Aprile 1945.
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