Condividiamo da lanuovaecologia.it
Sostituita la precedente direttiva che risaliva al 2008. Tra le principali novità l’introduzione del reato qualificato di distruzione degli ecosistemi. Legambiente: “L’Italia sia il primo Paese a recepirla”
Dal Parlamento europeo è arrivato il via libera alla nuova direttiva europea sui crimini ambientali. Tra le principali novità della direttiva, che con 499 voti a favore e 100 contrari aggiorna la precedente direttiva del 2008, c’è l’introduzione del reato qualificato di distruzione di un ecosistema che dal punto di vista penale verrà equiparato all’ecocidio, e dunque alla “distruzione consapevolmente perpetrata di un ambiente naturale”.
“Oggi per l’ambiente è una gran bella giornata. La direttiva europea sui crimini ambientali approvata oggi dal Parlamento Europeo – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – contiene nuovi illeciti, a cominciare dalla definizione di eccidio, un inasprimento delle sanzioni, maggiori tutele per chi denuncia e, come proposto da Legambiente, l’impegno di facilitare l’accesso alla giustizia per le associazioni. Un passo importante a livello europeo per il contrasto e la lotta alle illegalità ambientali che consentirà di rafforzare nel nostro Paese quanto già previsto dal 2015 grazie all’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel Codice penale. Anche per questa ragione l’Italia può dare il buon esempio, diventando il primo Stato europeo a recepire la nuova direttiva”.
Per Legambiente alla crescita della criminalità ambientale registrata a livello globale dall’Interpol e dall’Unep è urgente contrapporre, come sta finalmente facendo l’Europa adeguate strategie di contrasto. Una conferma arriva, per quanto riguarda l’Italia, dagli ultimi dati del Rapporto Ecomafia: nel 2022 le forze dell’ordine e le Capitanerie di porto hanno applicato per 637 volte i delitti contro l’ambiente previsti dal Codice penale, portando alla denuncia di 1.289 persone e a 56 arresti. Sono stati 115 i beni sottoposti a sequestro per un valore complessivo di 333.623.900 euro, in netta crescita rispetto ai 227 milioni di euro sequestrati l’anno prima. Il delitto più contestato è stato quello di traffico organizzato di rifiuti (art. 452 quaterdecies) con 268 casi contro i 151 nel 2021, previsto con pene adeguate anche nella nuova direttiva europea, seguito da quello di inquinamento ambientale (art. 452 bis) con 64 contestazioni. Dalla loro entrata in vigore a oggi, l’applicazione dei diversi ecoreati è scattata per 5.099 volte.
Approvata anche la legge sul ripristino della natura
Sempre oggi a Strasburgo è stata approvata la normativa europea sul ripristino della natura, concordata con i governi della Ue. I voti favorevoli sono stati 329, 275 i contrari e 24 le astensioni. Hanno votato contro gran parte del Ppe, i gruppi Id (di cui fa parte la Lega) ed Ecr (di cui fa parte FdI) e circa metà di Renew Europe (liberali).
Le norme mirano a garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi e a contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità migliorando la sicurezza alimentare. Gli Stati dovranno ripristinare almeno il 30% degli habitat in cattive condizioni (zone umide, foreste, fiumi, praterie sottomarine) entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050; dovrà essere ripristinato almeno il 20% delle zone terrestri e marine entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050.
Una volta approvata anche dal Consiglio europeo, la normativa sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale Ue ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.