Rassegna dal 21/10 estrae relazione tra arte e architettura
Un’indagine meditativa sulla relazione tra scultura, pittura, architettura e arte sacra: è quanto propone ‘Simbiosi’, la mostra del fotografo e architetto Fabio Gambina che si inaugurerà al museo Marino Marini di Firenze il 21 ottobre (fino al 17 gennaio). La rassegna, curata da Mario Nanni visiting director 2021, mette in mostra 25 scatti ideati appositamente per il museo che ne ritraggono ed esplorano gli interni.
Gambina ha fotografato le opere nel contesto architettonico che le accoglie, esaltando i dettagli delle sculture di Marino Marini, in un rapporto simbiotico tra spazio e opera. La rappresentazione è in bianco e nero, per dare il massimo risalto alla forma della luce, sottolineandone l’essere materia artistica in dialogo con l’architettura e le opere. La mostra, spiega una nota, è realizzata nell’ambito di metaluce, il programma di iniziative che, attraverso fotografia, opere d’arte e parole, rilegge il museo come luogo di interconnessione tra arti e esempio di umanesimo universale. Tre i fotografi coinvolti: oltre a Gambina anche Clara Melchiorre, che ha aperto la rassegna con la mostra Lumen (dal 24 luglio al 18 ottobre), e un terzo nome ancora da confermare che la chiuderà nel 2022. “Il museo Marini di Firenze è uno di quegli esempi in cui lo spazio espositivo non risulta in competizione ma in armonia con le opere esposte – commenta Gambina – si tratta del frutto di un sapiente lavoro progettuale affrontato negli anni Ottanta da Lorenzo Papi e Bruno Sacchi. Questi, confrontandosi con la preesistente struttura architettonica e con i suoi successivi rimaneggiamenti, ne hanno conservato memoria proponendo un intervento che, dal punto di vista dei percorsi della luce e del linguaggio, ha determinato un esito di organicità fra opere e spazio architettonico”. (FONTE ANSA).
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