A distanza di un anno dalla scomparsa di un altro grande uomo, Gino Strada, è venuto a mancare Piero Angela.
Si sprecano in queste ore le commemorazioni, i ricordi, i complimenti a volte un po’ pelosi in perfetto stile “coccodrillo” anche da parte di chi è agli antipodi dal punto di vista delle caratteristiche umane di un uomo come Piero Angela.
Piero Angela insieme a Gino Strada e vogliamo ricordare anche il compianto Alberto Manzi, colui che aiutò gli italiani ad uscire dall’analfabetismo grazie allo strumento televisivo, non sono semplici italiani benemeriti ma sono uomini che hanno portato lustro e fatto la loro parte per il miglioramento dell’umanità tutta, per difendere e diffondere dei principi sacrosanti come umanità, gentilezza, scienza, sapere in modo da poter emancipare, educare chi li seguiva.
Una missione per diffondere fiducia nel lato buono del progresso e della scienza, per diffondere sapere, per far riscoprire l’umanità al fine di rendere le persone LIBERE e consapevoli.
Il tutto in un modo semplice, cortese, familiare, specchiato ma radicale per superare steccati, reticenze, diffidenza e anche le eventuali incapacità dell’ascoltatore.
Sembra quasi un contrappasso, nel momento più buio del mondo e dell’umanità tutta, dove disastri finanziari causati dall’avidità di altri uomini e ignavia della politica, pandemie e pericoli di guerre mondiali scuotono la nostra esistenza altri uomini che con il loro essere e vivere hanno fatto così tanto bene, scompaiono quasi a chiudere un ciclo.
Ci mancheranno, non solo come persone ma come faro, come gli ultimi che con la loro vita e soprattutto con il loro impegno comunicato facevano la “loro parte” disinteressata, pulita con il solo scopo di fare il bene e non solo predicarlo.
Addio Piero, addio Gino, addio Alberto simboli di un’umanità e di una propulsione che stanno scomparendo e di cui troppi non hanno compreso l’importanza e l’esempio.