Dal 4 giugno al 10 luglio, nella sede del Castello Brown di Portofino, sarà esposta al pubblico la bipersonale che prende il titolo di Corrispondenze e che vede protagonisti gli artisti, Riccardo Guarneri, classe 1933 e Gioni David Parra, classe 1962. Corrispondenze è curata dallo storico dell’arte Alberto Dambruoso che ha scelto questo titolo e ha deciso di far dialogare i due artisti, entrambi toscani, sia per il lungo rapporto di reciproca amicizia che li lega, sia per i numerosi richiami che si possono notare tra i lavori, se pur molto differenti, dei due protagonisti. All’interno del Castello Brown, tra gli anni ’70 e ’90, il gallerista Daniele Crippa si è occupato dell’allestimento di mostre d’arte rimaste nella storia, dove tra i nomi più illustri figurano Arman, Afro, Capogrossi, Casorati, Dova, Festa, Gilardi, Manzoni, Mitoraj, Parmiggiani, Pomodoro, Rotella, Scanavino, Schifano, Vedova e molti altri. Con la precedente mostra dell’estate 2021, dedicata a Elio Marchegiani, si è dato il via alla ripresa delle mostre al castello, con un calendario rilanciato dallo stesso Daniele Crippa.
Nel testo curatoriale, Dambruoso spiega: “Riccardo Guarneri e Gioni David Parra sono due artisti di generazioni diverse (di fatto Parra potrebbe essere un allievo di Guarneri), con percorsi differenti e soprattutto operanti in due ambiti totalmente diversi: il primo è un pittore e il secondo uno scultore con un forte senso della materia e del colore. Se questi sono i punti che differenziano i due artisti, molti di più però, sono quelli che, al contrario, li pongono su di un piano di assoluta consonanza. In primis, comune per non dire identico, è l’approccio alla ricerca artistica, intesa da parte di entrambi quale indagine analitica delle componenti strutturali, segniche, materiche e cromatiche dell’opera d’arte. Lo studio sugli effetti luministici sulla tela del primo e sul marmo del secondo, è un altro dato in comune, come anche il ricorso in generale a elementi costruttivi di ordine geometrico. D’altronde sia Guarneri sia Parra sono toscani e il disegno e la geometria in quella regione sono notoriamente di casa, costituendo una sorta di DNA artistico presente in pressoché tutti gli artisti nati nella terra di Masaccio, di Piero, del Brunelleschi, del Donatello e di Paolo Uccello. Nella mostra ordinata presso il Castello di Portofino, il dialogo instaurato tra i due artisti non poteva quindi che essere all’insegna delle reciproche corrispondenze.”
In copertina Gioni David Parra Sculpture’s frame VII, 2022, acrilico blu oltremare su tela applicata su tavola e incorniciata con inserti in Azul Bahia e foglia oro, cm 138×78