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Un piano per rilanciare l’industria europea e colmare il divario con Cina e Stati Uniti. Innovazione, decarbonizzazione e sicurezza guideranno le decisioni politiche per i prossimi cinque anni
Il 29 gennaio in conferenza stampa è stata presentata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen insieme a Stéphane Séjourné, Vicepresidente esecutivo e Commissario europeo per l’industria, l’imprenditoria, le piccole e medie imprese, la “Bussola della competitività”, un piano politico che sintetizza le priorità economiche per i prossimi cinque anni, indirizzato al Parlamento europeo, al Consiglio e altri organismi comunitari. Il documento, poco meno di 30 pagine nella sua versione finale, è stato stilato partendo dalle analisi contenute nel rapporto di Mario Draghi ed Enrico Letta, con lo scopo di colmare il divario con la Cina e gli Stati Uniti e assicurare quindi, un ruolo primario all’Unione europea.
“Ci stiamo fissando tre obiettivi – è quanto si apprende dai social della presidente della Commissione europea – colmare il divario di innovazione con i nostri concorrenti, una tabella di marcia congiunta per la decarbonizzazione e la competitività, rafforzare le nostre resilienza economica e sicurezza”.
Una linea politica netta quella tracciata dell’Europa, anche a fronte della nuova amministrazione Trump, che la presidente ci ha tenuto subito a precisare nella conferenza stampa di presentazione del documento: «La transizione all’economia a emissioni nette zero è essenziale per la prosperità. Voglio essere molto chiara: l’Unione europea mantiene la rotta sugli obiettivi del Green deal, senza alcun dubbio. Questa è una forza unica che abbiamo e dobbiamo dare prevedibilità agli investitori e all’industria clean tech».
La decarbonizzazione, quindi, è ancora al centro delle politiche Ue: “L’Europa – si legge nella bozza del documento politico – ha definito un quadro ambizioso per diventare un’economia decarbonizzata entro il 2050. Deve mantenere il percorso verso i suoi obiettivi, inclusi quelli fissati per il 2040, poiché ciò offre certezza e prevedibilità sia alle aziende che agli investitori. Inoltre, come evidenziato dal rapporto Draghi, le politiche di decarbonizzazione rappresentano un potente motore di crescita quando sono ben integrate con le politiche industriali, della concorrenza, economiche e commerciali”.
La von der Leyen non ha dubbi: più volte, come si legge anche dai suoi canali social, ha sottolineato la sua fiducia in Mario Draghi “è una delle menti più brillanti dell’economia europea. Nessuno è nella posizione migliore per analizzare cosa può fare l’Europa per mantenere il suo vantaggio competitivo”.
Il documento propone interventi sulla tassazione di mercati di lavoro, politiche industriali e investimenti. Secondo la Commissione, l’industria è il settore che più sta soffrendo in Europa: “Se vogliamo che il futuro dell’industria sia ‘Made in Europe’ l’Ue deve rivitalizzare il ciclo dell’innovazione. Avviare e far crescere compagnie in Europa attualmente viene minato dalla frammentazione di mercato, dai freni al capitale di rischio e dal sostegno insufficiente all’innovazione”.
I 3 pilastri della Bussola della competitività
- Innovazione (che include la competizione nel campo dell’intelligenza artificiale);
- decarbonizzazione (per ridurre le emissioni e contrastare i cambiamenti climatici);
- riduzione delle dipendenze (aumentare la resilienza e la sicurezza).
Il piano è chiaro: «L’Europa ha tutto ciò che le serve per avere successo – ha sottolineato la presidente – dobbiamo correggere i nostri punti deboli per riacquisire competitività. Abbiamo un piano e la volontà politica. Ciò che conta ora sono la velocità e l’unità, perché il mondo non ci sta aspettando».