Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sta attraversando una crisi significativa, resa più acuta dalla crescente carenza di risorse
economiche e di personale, a fronte di una domanda in costante aumento. Questa crescita è alimentata dall’invecchiamento
della popolazione e da una maggiore consapevolezza del valore della salute, che porta a una crescente richiesta di prevenzione
e controlli diagnostici.
Come in ogni settore, migliorare la qualità del servizio porta inevitabilmente a un incremento della domanda. Anche il contesto
versiliese che fa parte del sistema sanitario toscano, tra i più efficienti d’Italia e paragonabile alle migliori realtà europee, non
è immune ai rischi di perdita di funzionalità e qualità che caratterizzano questo periodo.
È ormai evidente che il SSN non può sostenersi senza un aumento costante delle risorse destinate alla ricerca, ai nuovi farmaci
(come gli antitumorali), alle tecnologie avanzate, ai robot e al reintegro del personale sanitario a tutti i livelli, sia negli ospedali
che sul territorio. L’obiettivo comune dovrebbe essere quello di rafforzare la sanità pubblica con più risorse, più personale,
maggiore sicurezza sul lavoro, creando un sistema più orientato ai bisogni dei pazienti e che al contempo allevi il carico
opprimente, faticoso e demotivante per il personale sanitario.
È noto quanto sia diventato frustrante e anche pericoloso lavorare oggi in pronto soccorso, in corsia o in sala operatoria, e
quanta pressione ricada su coloro che, solo pochi anni fa durante il Covid, erano celebrati come eroi e che ora alcuni tendono
a considerare la causa di molti mali della società. In Versilia, come ben sappiamo, durante l’estate la popolazione residente si
moltiplica rispetto alle altre stagioni, ma il personale ospedaliero rimane invariato; gli accessi ai servizi come il pronto soccorso
aumentano esponenzialmente e, complice la vivace vita notturna e l’incremento di incidenti di ogni genere, le notti in quella
struttura diventano spesso infernali.
Alla luce di tutte queste considerazioni, riteniamo che sia stato un errore da parte di alcuni amministratori pubblici
spettacolarizzare una vicenda privata che, per quanto provante, poteva essere gestita con maggiore discrezione, ottenendo
probabilmente risultati migliori, senza danneggiare l’immagine di professionisti seri e dediti al lavoro, né quella di un sistema
sanitario pubblico di alto livello come quello toscano.
Alla fine, chi paga il prezzo di queste polemiche sono sempre gli anelli più deboli e spesso incolpevoli della catena. Va ricordato
che le aggressioni e le violenze contro il personale sanitario sono ormai tragicamente all’ordine del giorno, e alimentare
ulteriormente i toni non fa che peggiorare la situazione. I drammatici e sconvolgenti eventi di Foggia che sono stati oggetto
della recentissima cronaca del nostro Paese, dovrebbero spingere chiunque abbia senso di responsabilità a moderare i toni e a
promuovere un dialogo più costruttivo.
I Sindaci dispongono di strumenti istituzionali per dialogare con la direzione generale, con la Direzione sanitaria dell’ASL e
con l’Assessorato sino alla Presidenza della Regione Toscana; questo dovrebbe essere il loro ruolo, lasciando ai cittadini l’uso
dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) o dei giornali per esprimere le proprie lamentele.
Un altro rischio grave è che, screditando eccessivamente i problemi concreti esistenti, si finisca per danneggiare un sistema
sanitario pubblico come quello toscano che è oggetto di invidia e studio da parte di altre regioni dove la situazione sanitaria è
ben peggiore.
Per questi motivi, invitiamo tutti a evitare azioni che potrebbero aprire la strada e favorire l’ascesa della sanità privata che già
spinge con forza per acquisire una sempre più ampia quota del mercato della salute pubblica. Un ulteriore indebolimento della
sanità pubblica comporterebbe un danno sociale gravissimo, lasciando indietro migliaia di famiglie prive delle risorse necessarie
per accedere ai servizi sanitari privati.
Al contrario, una sanità pubblica adeguatamente finanziata, dotata di risorse sufficienti e capace di garantire condizioni
di lavoro ottimali al personale sanitario, sarebbe in grado di offrire maggiore attenzione e cura ai soggetti più vulnerabili, come
gli anziani, che spesso sono quelli più colpiti dalle inefficienze dei pronto soccorso.
Pertanto, invitiamo i Sindaci della Versilia a non strumentalizzare il tema della sanità e a fare politica sanitaria in modo
propositivo e costruttivo, contribuendo a rendere il SSN sempre più efficiente.
Seravezza, 11 settembre 2024
Seravezza Progressista
Il Portavoce,
Giuliano Bartelletti