Condividiamo da lanuovaecologia.it
L’obiettivo è ridurre a zero entro il 2050 le emissioni prodotte dal parco immobiliare dell’Ue. Dal 2026 obbligo di installazione di pannelli solari per i nuovi edifici pubblici. I Paesi membri avranno tempo fino al 2040 per dismettere le caldaie a combustibili fossili
Il 12 marzo la plenaria dell’Europarlamento ha approvato in via definitiva la nuova direttiva sulle case green il cui obiettivo è ridurre a zero entro il 2050 le emissioni prodotte dal parco immobiliare dell’Unione europea. I voti favorevoli sono stati 370, 199 i contrari e 46 gli astenuti. L’intesa dovrà ora essere confermata dai governi nazionali per poi essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entrare in vigore venti giorni più tardi. I 27 Paesi membri avranno due anni di tempo per adeguarsi presentando a Bruxelles il loro piano per centrare gli obiettivi di effiencientamento energetico.
Secondo le stime della Commissione Europea per centrare gli obiettivi fissati dalla direttiva al 2030 saranno necessari 275 miliardi di euro di investimenti annui. I Paesi membri potranno attingere a vari fondi Ue come il Fondo sociale per il clima, il Recovery fund e i Fondi di sviluppo regionale.
Case green: cosa prevede la direttiva Ue
In base alla direttiva i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030, termine anticipato al 2028 per quelli di proprietà pubblica. Le case dovranno arrivare a una diminuzione del 16% del consumo energetico entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.
L’obbligo di installazione di pannelli solari riguarderà i nuovi edifici pubblici dal 2026 al 2030. I Paesi membri avranno tempo fino al 2040 per dismettere le caldaie a combustibili fossili, mentre dal 2025 saranno aboliti tutti i sussidi per quelle autonome. Sono inoltre previsti incentivi per incoraggiare il passaggio a sistemi di riscaldamento e raffreddamento alimentati da energie rinnovabili.
I governi nazionali potranno decidere di non rendere obbligatori questi interventi per gli edifici storici e agricoli, le chiese e i luoghi di culto, gli immobili a uso militare e quelli utilizzati solo temporaneamente.