Condividiamo da lanuovaecologia.it
Siamo il secondo Paese più vecchio al mondo e le questioni ambientali sono sempre più sentite da fasce d’età maggiori. Al fianco dei giovani per prendersi cura del futuro
Piantano alberi, creano comunità energetiche, partecipano ai processi di progettazione condivisa degli spazi pubblici. L’impegno ambientale degli over 65 cresce e rafforza lo slancio al cambiamento dei giovani impegnati nella lotta alla crisi climatica. È in atto, infatti, un patto tra le generazioni per valorizzare le competenze degli anziani, evitando di disperdere al momento della pensione un patrimonio di conoscenze spesso tecniche e qualificate. Questa nuova alleanza fra “volontari senza età”, come titoliamo nella copertina illustrata per noi da Andrea Calisi, può dare una spinta alla transizione ecologica, ancora troppo lenta nelle politiche di trasformazione del tessuto economico e in campo grazie ad alcune esperienze imprenditoriali e sociali d’avanguardia.
Siamo il secondo Paese più vecchio al mondo dopo il Giappone e temi come crisi climatica, consumi responsabili e transizione energetica sono sempre più sentiti da fasce d’età maggiori. Che si mettono al fianco dei più giovani per prendersi cura del futuro e occuparsi delle trasformazioni urbane necessarie per vivere meglio. Come quella in corso a Bologna, che dal 16 gennaio scorso è diventata ufficialmente “Città 30”. L’intento dell’amministrazione guidata dal sindaco Matteo Lepore è combattere la violenza stradale, ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico favorendo una distribuzione dello spazio pubblico diversa, le relazioni di prossimità e il commercio di vicinato. In poche parole: salvare vite umane aumentando il benessere dei cittadini.
Una decisione che ha suscitato molto dibattito. Il limite di 30 km/h a Bologna “non appare una scelta ragionevole – ha scritto in una nota il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti il 19 gennaio – perché i problemi per i cittadini (in particolare per i lavoratori) rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale che resta comunque una delle priorità assolute per il ministro Matteo Salvini”. Pensiamo invece che non ci sia nulla da anteporre alla protezione degli utenti più fragili della strada, neanche il lavoro. Nel 2023 – come rivela l’osservatorio Asaps – nelle nostre città sono morti 440 pedoni e 197 ciclisti. Nelle prime due settimane, rispettivamente, 18 e 10: un signore di 91 anni a Mantova è stato investito da un’auto mentre andava a gettare l’immondizia sotto casa. Ecco perché per noi la decisione del Comune di Bologna è da 30 e lode!