Bladelight Concert IX, serie STELE, 2023 marmo bianco e foglia oro su tavola e base in ferro
“Un’opera che raccoglie la tradizione dell’arte toscana nel museo d’arte sacra contemporanea di Villa Clerici a Milano”
Con Bladelight Concert IX della serie STELE Gioni David Parra porta un’opera della grande tradizione artistica toscana nella collezione museale della GASC | Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Villa Clerici a Milano. Un’installazione che unisce il marmo bianco delle Alpi Apuane, il legno delle foreste del Casentino, il ferro degli etruschi, la luce dei fondi oro medievali e, soprattutto, le lame di marmo che nella forma affilata richiamano la spada del San Paolo dipinto dal Masaccio.Una nuova opera, quindi, ricca di rimandi che, esposta nel museo, trova un dialogo affiatato con la scultura di Lello Scorzelli, una terracotta degli anni ’60 che nel rappresentare Paolo di Tarso mette in evidenza la spada come elemento formale che slancia l’equilibrio verticale della scultura: esattamente la stessa intuizione che, facendo leva su un procedimento di astrazione, governa anche la stele di Gioni David Parra. La Bladelight Concert IX, senza il bisogno di emulare l’iconografia della tradizione religiosa cristiana ma attraverso il rigore delle sue forme essenziali, fa risuonare una delle molte sfaccettature del sacro che caratterizzano l’intera collezione della GASC. La ricerca artistica di Gioni David Parra, che oltre a questa serie delle Stele ha trovato sviluppo in quelle delle Matterspirit e Nocube, presenta la costante della sottrazione di peso al marmo. Il processo utilizzato è quello dell’astrazione che non punta a negare la materia ma a restituire corpo alla luce. Le fratture, come ferite, che distinguono molte sue opere fanno avvertire tutta la fisicità della pietra e il vuoto che viene a crearsi richiama la necessità di una unità che diventa tensione spirituale. L’oro sulla pietra spezzata non è mai decorativo ma luce che anticipa la possibilità di una trasfigurazione di quelle ferite. Ad oggi, le sue opere sono esposte in sedi come: MUPA, Museo parco della scultura all’aperto a Portofino, Genova; Museo dell’Abbazia di Montecassino, Frosinone; Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova; Obelisco di luce, Valventosa, Terre Medicee di Seravezza, Lucca; Biblioteca Nazionale di Firenze. La donazione di quest’opera testimonia l’attualità della vocazione originaria del museo GASC: coinvolgere più artisti, ognuno con la propria personale ricerca creativa, sul temadel sacro. La raccolta museale di Villa Clerici si è infatti formata a partire dagli anni ’50 accogliendo, come in un cenacolo, artisti interessati a misurarsi con la tradizione dell’annuncio cristiano. Oggi la GASC è una delle maggiori raccolte di arte sacra del ‘900 e contemporanea e conserva più di 3mila opere di autori come Francesco Messina, Aldo Carpi, Floriano Bodini, Silvio Consadori, Lello Scorzelli, Gino Severini, Felice Casorati, Gerardo Dottori, Giacomo Manzù, Kengiro Azuma, Aligi Sassu, Valentino Vago, William Xerra, Agostino Arrivabene, Davide Coltro, Giovanni Cerri e molti altri. |
Gioni David Parra Nato a San Giuliano Terme (PI) nel 1962, Gioni David Parra focalizza la sua attenzione sulla Materia e sulla Luce, analizzate in anni di studio. La sua instancabile ricerca, disegna dall’ignoto possibili nuovi equilibri esistenziali e spirituali, nonostante la sua scultura potente e decisa. Già definito come il “Guerriero della materia” (Ilaria Bignotti), proprio in riferimento alle sue Bladelight, lame di luce. Sceglie di lavorare la parte più leggera dei suoi marmi ( il marmo bianco è il suo materiale d’adozione lavorato a Pietrasanta all’ombra delle Apuane) e graniti che arrivano da tutto il mondo, ovvero la lastra. Nascono così spade acuminate che Parra riprende dalla tradizione classica, in particolare dal San Paolo del Masaccio. Questa spada essendo in mano a un uomo di fede, perde il suo carattere offensivo e diviene arma di pensiero e credo per l’artista. Così, Le Bladelight si fanno corpo, diventando scultura unica sospesa su lastre di ferro o su tavole di legno.La scultura di Parra rappresenta così un costante corpo a corpo, energico e viscerale, dove l’intelligenza delle sue mani porta conforto ai punti deboli della materia, generando una nuova dimensione ricca di vita. Oggi Gioni David Parra vive a Viareggio e lavora a Poetrasanta. Ufficio stampa Gioni David ParraDe AngelisPress, Milanot. 345 7190941 | info@deangelispress.com |