Prima presentazione pubblica del romanzo “L’inchiesta di San Lorenzo” di Ettore Neri edito da Sem Libri
(368 pagine, 20 euro) da pochi giorni nelle librerie.
L’appuntamento è fissato venerdì 23 giugno alle ore 18.30 in Piazza Carducci a Seravezza (Lu), e non poteva essere altrimenti per il debutto letterario di Neri imprenditore, sindaco di Seravezza dal 2006 al 2016 e attualmente manager nella sanità privata.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Seravezza, la Fondazione Terre Medicee, la Pro Loco di Seravezza e la Libreria Nina di Pietrasanta, ingresso libero. L’autore dialogherà con Andrea Geloni titolare della Libreria Nina e il giornalista Fabrizio Lucarini raccontando al pubblico la storia della sua prima fatica letteraria che offre al lettore una trama avvincente che nasce da una apparentemente inspiegabile indagine per omicidio, quello del professore universitario Ermete Rosi trovato morto nei boschi intorno Seravezza. Protagonista del romanzo un maresciallo dei Carabinieri il trentacinquenne Nicodemo Gatti.
Un investigatore di razza ma poco socievole e dal carattere spigoloso con in più una vita sentimentale travagliata tanto che il suo incarico assomiglia tanto a un trasferimento punitivo. Questa indagine però, cambia tutto. Comincia così un viaggio nelle pieghe di quella Versilia interna che ha poco a che fare con il mondo patinato ed effervescente della riviera. Una terra aspra, popolata da personaggi intensi e sinceri, a volte ambigui e incoerenti, sempre alle prese con le proprie debolezze, stranezze, inquietudini.
“L’idea di scrivere un romanzo ambientato in Versilia e in particolare a Seravezza – spiega Ettore Neri – mi è venuta all’inizio del secolo. Doveva essere un giallo a puntate, un feuilleton, un romanzo d’appendice. Ma la rivista che lo pubblicava è uscita solo tre volte quindi il progetto si fermò ben presto. Poi la vita e, soprattutto, l’attività politica e di amministratore pubblico hanno distratto la mia vena letteraria che, come un fiume carsico, è tornata alla luce con il tempo. Nicodemo Gatti viveva in me e, alla fine del 2018, ha preteso di uscire allo scoperto e riprendersi il suo spazio. Il bello è che mentre io ero invecchiato, quindici anni non sono pochi, lui era rimasto bel bello ai suoi trentacinque anni di età. Dentro la storia – prosegue l’autore – ci sono poi diversi personaggi che traggono spunto, più o meno evidente, da persone che realmente vivono e sono attive nella nostra cittadina e in Versilia, ma ciò che fanno, come vivono e cosa dicono nel romanzo non ha niente a che vedere con la loro vita reale. Ma la parte veramente autobiografica sono i luoghi che credo di aver reso bene e riconoscibilissimi e in particolare le nostre colline, le montagne e i fiumi che stanno dentro all’anima di ognuno di noi che viviamo in questa parte di Toscana”, conclude.
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