di Rosi Fontana
La città di Viareggio ha aperto il nuovo giardino pubblico con vista mare a lato della centralissima piazza Mazzini lungo la famosa passeggiata viareggina. Il sindaco della città, Giorgio Del Ghingaro, lo ha definito il Giardino dell’Arte e per inaugurarlo sono state scelte le sculture monumentali di Gianfranco Meggiato che accoglieranno per prime il Giro d’Italia in arrivo a Viareggio.
L’iniziativa, realizzata in co-produzione con Oblong Contemporary Art Gallery di Dubai e Forte dei Marmi, vede l’installazione di Uomo Quantico e Quanto di luce di Meggiato in questo nuovo spazio dove si arricchisce il patrimonio artistico e culturale della città. Le due sculture sono realizzate in alluminio e acciaio, sono trattate in superficie e rese interamente bianche attraverso un processo speciale di pittura. Ambedue si sviluppano in altezza, misurano 4.60 mt. e sono poggiate su ampie e solide basi appositamente create dall’artista e che fanno parte dell’opera.“Partecipare a questa nuova visione urbanistica della città di Viareggio è un compito importante per noi di Oblong Contemporary Art. Intervenire in uno spazio pubblico, in una città come Viareggio, nata con un’impronta architettonica straordinariamente novecentesca con i suoi magnifici edifici Liberty, ricca di storia e attraversata nel tempo da cenacoli artistici e letterari cui facevano parte figure quali Giacomo Puccini, Enrico Pea, Mario Tobino, Leone Tommasi, Lorenzo Viani, ha richiesto un’attenta valutazione dell’artista e delle opere da installare. Gianfranco Meggiato, con le sue sculture ispirate proprio al Novecento e ai grandi maestri dell’arte da Brancusi a Calder a Moore, ha risposto alla necessità di portare la grande arte contemporanea internazionale in un luogo profondamente intriso di storia, cultura e arte come Viareggio”. Dichiara Paola Marucci, Gallerista e co-fondatrice di Oblong. | ||
Gianfranco Meggiato nasce il 26 agosto 1963 a Venezia dove frequenta l’Istituto Statale d’Arte studiando scultura in pietra, bronzo, legno e ceramica. Invitato a 16 e 21 anni dal Comune di Venezia, espone tre sculture presso la Galleria Comunale Bevilacqua La Masa in Piazza San Marco. Nella sua opera Meggiato guarda ai grandi maestri del 900 come Constantin Brancusi, per la sua ricerca dell’essenzialità̀, Henry Moore, per il rapporto interno-esterno delle sue maternità, e Calder per l’apertura allo spazio delle sue opere. Lo spazio, infatti, entra nelle opere di Meggiato e il vuoto diviene importante quanto il pieno. L’artista modella le sue sculture ispirandosi al tessuto biomorfo e al labirinto, che simboleggiano il tortuoso percorso dell’uomo teso a trovare sè stesso e a svelare la propria preziosa sfera interiore. Meggiato inventa così il concetto di “introscultura“ in cui lo sguardo dell’osservatore viene attirato verso l’interiorità̀ dell’opera, non limitandosi alle sole superfici esterne. “A livello formale lo spazio e la luce non delimitano l’opera, scivolandole addosso come fosse un tuttotondo, ma penetrano al suo interno avvolgendone i reticoli e i grovigli e arrivando ad illuminare la sfera centrale quale ideale punto di arrivo”. Dice il Maestro. |
Gianfranco Meggiato è conosciuto e ha esposto in tutto il mondo, tra USA, Canada, Gran Bretagna, Danimarca, Germania, Belgio, Olanda, Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo, Principato di Monaco, Ucraina, Russia, India, Cina, Emirati Arabi, Kuwait, Corea del Sud, Singapore, Taipei, Australia. La sua opera è nota universalmente e ha ottenuto riconoscimenti istituzionali molto importanti, a partire dal prestigioso PREMIO ICOMOS-UNESCO “per aver magistralmente coniugato l’antico e il contemporaneo in installazioni scultoree di grande potere evocativo e valenza estetica”. Le sue partecipazioni, in luoghi e spazi unici e di grande prestigio, tra cui MANIFESTA 12 e la Biennale di Venezia lo hanno reso una delle figure di maggior rilievo nel panorama dell’arte contemporanea mondiale. |