di Elena Torre
Cinque attori toscani 5 spettacoli, cinque città per la prima edizione di “Narratori Erranti” rassegna itinerante di teatro di narrazione che da Sabato 4 Febbraio a Venerdì 14 Aprile in diciassette appuntamenti racconteranno storie vere della propria terra.
L’ idea nasce dall’incontro di Elisabetta Salvatori, Fabrizio Brandi, Marco Azzurrini, Anna Meacci, Luca Barsottelli cinque attori toscani di quel teatro che viene definito “di narrazione”, autori dei propri spettacoli, che raccontano storie legate alla propria terra.
“Il teatro dopo la pandemia ha fatto emergere nuove esigenze in relazione al pubblico e al nostro lavoro -raccontano gli organizzatori – così come un chiaro e forte desiderio di recuperare il valore
dell’aggregazione e del contatto umano”.
La rassegna ha l’intento di rafforzare la tradizione del racconto orale come patrimonio e recupero
dell’identità, della memoria individuale e collettiva, coinvolgendo anche narratori provenienti da altre regioni: Mila Boeri da Milano, e Ariele Vincenti da Roma.
Simbolo di questo linguaggio teatrale e della rassegna, la sedia, oggetto che caratterizza da secoli le antiche veglie che si tenevano spontanee nei luoghi, dette appunto in Toscana, “a seggiola”.
I narratori con la loro sedia sono erranti, con l’urgenza di far viaggiare storie e memorie, da un territorio all’altro.
Narratori Erranti viaggerà in Circoli, Associazioni Culturali e in altre piccole realtà già ricche di storie proprie, un circuito di spazi sul territorio toscano, regione pilota di questo progetto.
Questa prima edizione metterà in relazione cinque province della Toscana (Firenze, Lucca, Pisa, Livorno e Carrara) in cinque territori diversi (Querceta, Castelnuovo d’Elsa, Molina di Quosa, Carrara, Livorno,).
Gli spettacoli: La Bella di Nulla e Vita di Antonio Ligabue di Elisabetta Salvatori; Una Questione di
Geometrie e Blocco 3 di Fabrizio Brandi; La Tovaglia di Trilussa di Ariele Vincenti ; Meacci racconta
Meucci di Anna Meacci; Filippo Vostro di Luca Barsottelli; Pisa ’68 di Marco Azzurrini; Alta Velocità di Mila Boeri.
In collaborazione con: La Fioreria delle Storie -Querceta, Lucca; Spazio Alberica-Carrara; Circolo Arci Colline – Livorno; Corte degli Accorti -Castelnuovo d’ Elsa, Firenze; Molina Mon Amour- Molina di Quosa, Pisa.
Ringraziamo le sezioni soci Unicoop Tirreno di Livorno, Versilia, Carrara per aver sostenuto questo nostro progetto.
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PRESENTAZIONE SPETTACOLI
LA BELLA DI NULLA
di e con Elisabetta Salvatori
al violino Matteo Ceramelli
Il racconto della vita di Giuseppina Silvestri, nata in Versilia nel 1881; una donna con capacità comunicative
sorprendenti che è rimasta indelebile nella memoria di chi l’ha conosciuta. Vero e proprio ‘personaggio’
per la sua epoca, ed ancora oggi figura modernissima: giovane vedova, rimasta sola con due figli, coi pochi
soldi che aveva comprò un revolver per difendersi ed un grammofono per ascoltare la musica. Per
mantenersi la sera raccontava storie, facendo della sua casa un teatro, la gente andava da lei per sentirla
improvvisare racconti diversi a seconda del tema richiesto dal pubblico. La Bella di Nulla è la bisnonna
paterna dell’autrice.
VITA DI ANTONIO LIGABUE
di e con Elisabetta Salvatori
Raccontare di Ligabue non significa solo raccontare di un artista folle, del suo rapporto con le due madri,
quella naturale e quella adottiva, della sua solitudine, del suo soffrire la mancanza di una patria, del suo
grande talento di pittore, ma diventa anche occasione per ricordare l’Italia e la Svizzera degli emigranti agli
inizi del secolo scorso, le due guerre, la bassa Reggiana, il Po. Mentre si affermano le avanguardie
artistiche e l’astrattismo Antonio dipinge le sue storie di tigri e pollai, sempre fiero della sua arte.
PISA 68
Un maggio lungo un anno
di e con Marco Azzurrini
voce e chitarra acustica Alessandro Cei
collaborazione artistica Angelo Cacelli
Il 1968 si concluse a Pisa con i tragici fatti della Bussola, che avvennero proprio il 31 dicembre. Ma cosa
era successo in città quell’anno, perché più di 500 persone avevano deciso di contestare i “benestanti” che
si erano recati in Versilia per il veglione? E gli altri, quelli che erano rimasti a casa, cosa ne pensavano?
Loro l’anno come lo avevano passato? In città cosa era successo in quel periodo di cambiamenti epocali,
ma anche di normali accadimenti di una piccola città di provincia? Attraverso i racconti dei protagonisti di
allora e i giornali dell’epoca, si cerca di dare alcune risposte e raccontare il ‘68 che anche a Pisa fu
“formidabile”.
FILIPPO VOSTRO
di e con Luca Barsottelli
produzione La Bottega del Teatro
Consulenza drammaturgia: Francesco Niccolini
È uno spettacolo di narrazione per un attore solo, in cui le voci di quattro personaggi si intrecciano per dar
vita alla storia. La narrazione procede da uno spaccato familiare dell’autore Luca Barsottelli: “Quando ero
bambino, mia nonna mi raccontavano la storia di Filippo. Filippo era suo fratello, mio zio, ed era sparito 33
anni prima che nascessi; infatti nell’estate del 1942 venne mandato a combattere in Russia insieme ad altri
60,000 alpini. Aveva 21 anni. E non tornò più. Di lui non si ritrovò neppure il corpo.
Attraverso le lettere scritte dal fronte e le testimonianze di tre familiari, lo spettacolo ricostruisce e intreccia
il dramma intimo di una famiglia contadina nella Toscana ai tempi della guerra e la narrazione di una
pagina drammatica nella storia mondiale, che ha coinvolto il corpo nazionale degli alpini: la campagna di
Russia.
UNA QUESTIONE DI GEOMETRIE
di e con Fabrizio Brandi
in collaborazione con Enrico Pompeo
Prodotto dall’Associazione Nesi-Corea con il sostegno del Comune di Livorno.
Questa è una storia di periferia, di un quartiere costruito con le macerie della guerra su un triangolo di
terra, tra la raffineria petrolifera, la via Aurelia, e il cimitero. Il quartiere Corea di Livorno, una delle tante
Coree esistenti in Italia. Costruito senza una vera e propria identità, se non quella di una comunità e dei
suoi personaggi che lo hanno attraversato dal dopoguerra ad oggi, dai suoi abitanti a Don Alfredo Nesi,
compagno di banco di Don Milani, che nel quartiere fonda il Villaggio Scolastico cercando di tracciare per
sempre nuove geometrie esistenziali.
Un lavoro realizzato con le interviste fatte agli abitanti del quartiere Corea, e ai protagonisti dell’esperienza
sperimentale educativa, nata con il Villaggio Scolastico di Don Nesi.
BLOCCO 3
di Fabrizio Brandi e Francesco Niccolini
con Fabrizio Brandi
regia Fabrizio Brandi, Francesco Niccolini, Roberto Aldorasi
C’era una volta Mario Nesi, anni undici, nato al Blocco 3, nel popolare rione della Guglia di Livorno fra gli
anni ’70 e ‘80. Il Blocco 3 è l’edificio che lo vede crescere, all’ombra del suo cortile e di una affollata e
picaresca umanità, fra compagni di giochi esuberanti, e vicini di casa molto vicini. Mario, sotto l’ala
protettiva del padre un tipico comunista d’acciaio di quei tempi, sviluppa i primi germi di ribellione
umoristica e autocoscienza. La voglia di crescere ed emanciparsi, non tarderà a portare le prime
trasgressioni e le prime esperienze amorose. L’ironia di Mario forgia il
suo personaggio in un ritmo allegro ma non troppo. La narrazione tratteggia con disinvoltura uno spaccato
caleidoscopico della profonda umanità che vi si affolla e affianca Mario nel suo mestiere di crescere e di
vivere.
MEACCI RACCONTA MEUCCI
di e con Anna Maecci
La vita avventurosa, la lotta per i propri diritti e il duro cammino dell’uomo che per primo ebbe l’idea del
telefono, sullo sfondo della Firenze primo Ottocento, di Cuba Coloniale e dell’America dei pionieri.
Dal teatro della Pergola a Firenze al teatro Tacon dell’Avana fino alla piccola fabbrica di candele a N.Y., la
biografia di Antonio Meucci nato in Borgo San Frediano a Firenze nel 1808 e costretto a fuggire oltre
oceano per motivi politici. Le sue invenzioni, i suoi sogni e le sue sfortune. E infine l’amore indiscusso per
la moglie Ester che mai riuscì a capirlo completamente.
LA TOVAGLIA DI TRILUSSA
di Ariele Vincenti e Manfredi Rutelli
con Ariele Vincenti
musiche M° Pino Cangialosi
supervisione artistica Nicola Pistoia
“E’ uno spettacolo popolare, emozionante e divertente in cui – spiega Vincenti – attraverso le parole e
aneddoti pubblici e privati del “Poeta di Roma”, racconto una romanità in via d’estinzione. All’apice del suo
successo, tutte le donne di Roma lo corteggiavano e file di curiosi gravitavano giorno e notte sotto la sua
casa. In vecchiaia purtroppo ebbe problemi economici, ma non rinunciò alle amate cene in osteria. La cosa
che mi ha colpito è che quando arrivava il conto, Trilussa scriveva due versi sulla tovaglia di carta mezza
unta, la strappava, la dava all’oste e la cena era pagata.
Durante le ricerche mi sono reso conto della grande attualità dei suoi scritti che toccano, con metafore
sarcastiche, quegli aspetti sociali della politica e del potere che nella Storia sempre si ripetono uguali a sé
stessi.”
ALTA VELOCITA’
di e con Mila Boeri
Consulenza drammaturgica Francesco Niccolini
Un racconto condotto per frammenti che intreccia elementi autobiografici con la costruzione dell’opera
pubblica più grande ed onerosa della storia della nostra repubblica, la linea ferroviaria ad alta velocità. Un
viaggio che parte dal treno per arrivare ad interrogarsi su come usiamo il nostro tempo, i soldi, il territorio,
su come ci immaginiamo il futuro e quanto ne vorremmo essere artefici