Ambulanziere e pittore soccorse sopravvissuti del campo nel 1945
ANSA – Lo sguardo di un artista, l’americano William Congdon, da una prospettiva del tutto particolare: quella di un ambulanziere, tra i primi ad arrivare con le truppe alleate nel campo di sterminio di Bergen Belsen, lo stesso dove era morta Anna Frank con la sorella.
E’ l’oggetto di una mostra a Jesi (Ancona) in occasione della Giornata della Memoria, organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi,, fino al 19 febbraio, presso Palazzo Bisaccioni: “William Congdon.
In The Death of One. Artista e ambulanziere nell’inferno di Bergen-Belsen / maggio 1945″, a cura di Rodolfo Balzarotti e Francesco Gesti, con il coordinamento di Mauro Tarantino. Filo conduttore del percorso è l’opera “In the death of one”, testi e schizzi raccolti in un diario, che il pittore americano realizzò dopo aver prestato soccorso come ambulanziere dell’American Field Service – tra aprile e maggio1945 – ai sopravvissuti del campo di concentramento di Bergen Belsen appena liberato dagli inglesi. Il testo fu successivamente rielaborato in un dattiloscritto dal titolo “In the Death of One”, memoriale delle sue campagne militari che culminava nell’orrore dell’Olocausto.
Testo e disegni, che l’autore avrebbe voluto pubblicare, rimasero inediti ad eccezione di alcune sezioni pubblicate di recente sulla rivista Italian Poetry della Columbia University.
Dell’opera sono riportate a Jesi alcune pagine originali, a cui si aggiunge una serie di disegni, di opere a olio, testi e documenti che testimoniano quest’esperienza di guerra. (ANSA)