C’è anche un video, intitolato “I Pertini. La nostra Patria”, prodotto dalla sezione “Gino Lombardi” Versilia dell’Anpi, tra i materiali inviati agli istituti d’istruzione superiore e alle medie dell’obbligo versiliesi in occasione della Giornata internazionale della Memoria. Il video parte dalla tragica vicenda di Eugenio Pertini, rinchiuso nel lager nazista di Flossemburg e ucciso dalle SS durante una delle “marce della morte” alle quali furono costretti gli internati sul finire della guerra. Episodio di cui fu testimone il deportato toscano Mauro Betti. Il video si completa con una sintesi sulla figura del fratello, Sandro Pertini, perseguitato dal fascismo, incarcerato e poi resistente, membro della direzione del Comitato di liberazione nazionale e uomo politico di grande levatura morale, presidente della Camera dei Deputati e, infine, dal 1978 al 1985, Presidente della Repubblica.
Alla realizzazione del video, della durata di circa sette minuti, hanno partecipato dirigenti della sezione versiliese dell’Anpi e molti giovani. Dal regista Diego Bonuccelli alla voce narrante Patrizia Lazzarini, da Giovanni Cipollini che ha scritto i testi a Giuliano Rebechi che ha curato l’organizzazione generale. E, inoltre, Duccio Checchi, Mirko Tomagnini e Grazia Cordoni che hanno curato le ricerche d’archivio e la divulgazione dei materiali alle scuole. Oltre al video, infatti, sono stati preparati in formato digitale il testo di Mauro Betti, “Buio e Luce”, una memoria che testimonia della deportazione nei lager nazisti, e un documento sul tema “I luoghi della deportazione in Lucchesia”.
“Nei limiti imposti dalla pandemia che ci ha impedito iniziative in presenza – ha detto il presidente, prof. Giovanni Cipollini – abbiamo realizzato materiali didattici in formato digitale per destinarli innanzi tutto alle scuole della Versilia. Inoltre coccarde tricolori saranno collocate in alcuni luoghi che richiamano la deportazione come, ad esempio, la lapide presso il bar Centrale a Seravezza che ricorda Italo Geloni a Seravezza o, sempre nella stessa città, la lapide posta sull’edificio sede della Misericordia che ricorda Leonetto Amadei con riferimento anche alla prigionia nei campi degli internati militari”.