TECHNO HUMANITIES (2021 – 2023), progetto iniziato da Bart van der Heide, Museion Direttore
Mostra TECHNO: 11.09.2021 – 16.03.2022
TECHNO mette insieme temi emersi dai confronti tra umanità, ecologia, tecnologia ed economia e include una mostra collettiva internazionale che occuperà tutto l’edificio di Museion, un public program, un rave diurno e il TECHNO Reader — un’antologia di testi critici commissionati per l’occasione sulla techno e la globalizzazione.
La mostra si articola su tre temi — Libertà, Compressione ed Esaurimento — e mette al centro l’esperienza della techno, scegliendola come lente con cui esaminare una condizione umana e un ordine sociale contemporanei. Museion invita un gruppo internazionale di artisti e artiste, teorici e teoriche e produttori e produttrici a esplorare in che modo i fenomeni culturali legati alla techno si siano intrecciati alla maniera con cui oggi sperimentiamo le nostre identità.
Accostando la deriva mainstream della techno di metà anni ottanta ai processi geopolitici e ai progressi economici di quell’epoca, TECHNO vuole riflettere su questo genere musicale al di là della sua definizione di subcultura. L’attuale pandemia è diventata una potente metafora della globalizzazione, e al tempo stesso ha gettato una luce nuova sull’industria multimiliardaria della musica techno, rivelando aspetti paralleli: ingiustizia sistematica, sfruttamento e incuria. TECHNO può essere considerato un appello a opporsi allo status quo e a mettere in rilievo i cambiamenti a livello sociale.
TECHNO è curata da Bart van der Heide, direttore di Museion, in collaborazione con un team di ricerca internazionale composto tra gli altri da Francesco Tenaglia, critico d’arte e curator, Florian Fischer, direttore di palcoscenico, e Frida Carazzato, assistente curatoriale di Museion.
Bart van der Heide, curatore di TECHNO: “Quando si parla di sottoculture, l’immersione totale è fondamentale. Non è mai esistito un movimento punk part-time. Eppure nel caso della subcultura techno si può entrarne e uscirne in qualsiasi momento. Mediata dalle nuove tecnologie, la musica techno è diventata la colonna sonora della liberazione e della fuga. La compressa architettura sonica del locale techno club ha costruito legami significativi con la propria comunità, attraverso esperienze collettive e interconnesse fatte di gioia, esaurimento e sfogo calcolato. In un certo senso, l’esperienza techno è riuscita ad adattarsi perfettamente alle richieste dei lavoratori e lavoratrici freelance di un’era post-industriale.”
Artisti/e coinvolti/e: Riccardo Benassi, Paul Chan, Nicolò Degiorgis, Karin Ferrari, Massimo Grimaldi, CC Hennix, Tishan Hsu, Mire Lee, Ghislaine Leung, Isabel Lewis, Piero Martinello in Zusammenarbeit mit/in collaborazione con/in collaboration with Franco Ruaro, Sandra Mujinga, Nkisi aka Melika Ngombe Kolongo, Emeka Ogboh, Yuri Pattison, Daniel Pflumm, James Richards und/e/and Steve Reinke, James Richards, Jacolby Satterwhite, Leander Schwazer, Sung Tieu, Jan Vorisek e molti altri.
In TECHNO Reader compaiono testi di Caroline Busta & Lil Internet, Matthew Collin, Anna Greenspan, Bart van der Heide e Matthew Herbert. Il volume verrà pubblicato da Hatje Cantz Verlag e sarà disponibile all’inaugurazione della mostra.
Florian Fischer produrrà un audio piece alla mostra e Francesco Tenaglia un podcast. Alcuni e alcune DJ e produttori e produttrici internazionali svilupperanno per la mostra una colonna sonora esclusiva.
Audio piece di Florian Fischer: RITTORNELL – FreedomCompressionExhaustion, 3 Tracks (Musica: Samuel Kerridge. Oggetto: Jonathan Castro).
Architettura della mostra: Diogo Passarinho Studio, Berlino.
Fino al 16 marzo 2022
Con il sostegno di Pro Helvetia Schweizer Kulturstiftung.