La scoperta dell’arte, la tecnologia, il rapporto tra gli artisti contemporanei e il consumismo.
Questi i temi trattati da Jeff Koons in un incontro a Palazzo Strozzi con gli studenti del Polimoda, educational partner della Fondazione Strozzi che ospita la mostra dell’artista americano ‘Shine’ (che ha già raggiunto i 70.000 visitatori).
“Al mio primo giorno di scuola dell’arte – ha raccontato Koons ai ragazzi – ci hanno portato a visitare il Baltimore museum of art nel Maryland e mi sono reso conto che non sapevo nulla di arte. La lezione di storia dell’arte ha trasformato la mia vita: parlava di un dipinto di Manet, Olympia, dei contatti con l’opera di Goya, del simbolismo del gatto nero e del suo significato nella Francia del XIX secolo e all’improvviso mi sono reso conto che l’arte sarebbe stata un veicolo per arrivare alla filosofia e alla psicologia, alla teologia, alla fisica e all’estetica, che oggi, davvero, ritrovo tutte contenute in questa mostra. Da quel momento, mi sveglio ogni giorno entusiasta della possibilità di trascendere attraverso l’arte”.
“Non credo che il denaro sia ciò che interessa nell’arte – ha detto ancora Koon rispondendo agi studenti -. Non guardo un’opera d’arte e penso ai soldi. Guardo un’opera d’arte e penso alla capacità che ha di informarmi sull’esperienza della vita e, spero, di darmi il coraggio di essere più aperto alla vita”. Si è parlato anche di nuovi media e tecnologie. “Le persone – ha detto Koons – vanno alle mostre e cercano di catturarle nei loro telefoni, invece di osservare semplicemente le opere e lasciarsi coinvolgere. Possiamo indagare su tutto grazie alla tecnologia, ma allo stesso tempo le persone non si aprono all’esperienza della vita e ci stiamo allontanando sempre di più da essa. Credo si debba provare invece a restare in contatto con la natura, essere aperti e interagire con le persone, e sentire la vitalità della vita, del desiderio, dei sensi e cosa significa essere umani in questo mondo”. (FONTE ANSA).