C’è spazio anche per le donne afghane e per il loro incerto futuro sotto il regime dei talebani, tornati padroni di Kabul, nella mostra “In cammino con speranza” che Carlo Carli presenta fino al 12 settembre a Palazzo Pratellesi di San Gimignano. Nel cuore della cittadina senese patrimonio Unesco l’artista di Pietrasanta espone una ventina di opere recenti ispirate ai cambiamenti climatici e all’emergenza sanitaria dettata dal Covid. Opere di forte impatto emotivo, frutto di un’originale tecnica di accostamento e stratificazione delle immagini in cui grafica, fotografie e fotogrammi estrapolati dalle cronache giornalistiche e televisive si fondono con scene tratte da grandi opere dell’arte antica. «Le notizie provenienti dall’Afghanistan non potevano lasciarmi indifferente e così, a pochi giorni dall’inaugurazione, ho deciso di aggiungere alla mostra una speciale sezione dal titolo “Pensando a Kabul” nella quale ripropongo alcune mie opere realizzate tra 2008 e 2012, già esposte a Roma nel 2009 e alla sede del Parlamento Europeo di Bruxelles nel 2012 e dedicate proprio alla condizione femminile», dichiara l’artista. «La difficile prospettiva che rischia di pesare in modo drammatico sul futuro di milioni di donne afghane merita tutta la nostra attenzione e il coinvolgimento delle nostre coscienze».
Nelle opere riproposte a San Gimignano il confronto tra la figura della donna libera e disinibita della società del benessere e quella della donna afghana coperta dal burka diventa una contrapposizione tra mondi lontani, una sorta di “ossimoro esistenziale”, come lo ha definito il poeta Giuseppe Cordoni. La curatrice della mostra Claudia Baldi afferma che, attraverso il suo lavoro grafico-pittorico, “Carli sottolinea la differenza tra due realtà apparentemente inconciliabili con un linguaggio immediato e lucido che ci invita a riflettere sui valori del presente”.
La mostra “In cammino con speranza” è stata inaugurata venerdì scorso (3 settembre) in una bella cornice di pubblico alla presenza del sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci. Il vernissage è stato preceduto dalla conferenza “L’arte testimone e interprete della contemporaneità umana e ambientale” tenutasi nell’annessa sede della storica e suggestiva biblioteca comunale con la partecipazione di Valdo Spini, già ministro dell’ambiente, di Carolina Taddei, assessore alla cultura del Comune di San Gimignano, della curatrice Claudia Baldi e di Alessandro Romanini, docente all’Accademia di Belle Arti di Carrara ed autore del testo critico nel catalogo della mostra.
La mostra è aperta alle visite fino a domenica 12 settembre tutti i giorni dalle 16:00 alle 19:00. L’ingresso è libero.